chi siamo
Nasciamo come spazio sicuro per tutte quelle persone a cui l'accesso al mondo enologico, storicamente dominato da dinamiche patriarcali, è sempre stato negato.

La Gringhigna, il nostro simbolo, rappresenta infatti una promessa: come il viticcio che consente alla pianta di resistere e aggrapparsi con forza, così noi affermiamo con determinazione la nostra identità.
Da un sogno nel cassetto a un progetto di successo
Com'è nata
Roberta, la fondatrice, dopo anni di lavoro nell'ambito corporate a Barcellona, prende coraggio e decide di tornare alle origini. Sulle vecchie terre di famiglia, dà vita alla sua nuova visione di vigna queer.
I primi traguardi
Dal debutto sul mercato con la linea di vini delle streghe alla prima vendemmia queer, in un anno Gringhigna conquista tavole, locali e persone portando l'arcobaleno nel settore.
Una crescita continua
Tra nuove sinergie, referenze ed esperienze, il viaggio della vigna queer prosegue dritto verso il suo obiettivo di inclusione e rivoluzione.
Collaborazioni che fanno la differenza
Le idee non vanno da nessuna parte, senza azioni concrete a sostenerle.

Per questo negli anni abbiamo supportato diverse associazioni e contribuito a iniziative benefiche in linea con i nostri valori.

Dalla donazione di bottiglie alla co-creazione di eventi, ci siamo messe a disposizione di varie realtà in più occasioni.
Chi ci mette la faccia
Intorno a Gringhigna gravitano persone diverse, unite dalla vicinanza alla comunità queer e dalla passione per il vino.
  • Roberta Bruno
    Non ha paura di sporcarsi le mani. Come fondatrice, passa da sviluppare piani marketing a guidare il trattore in modo naturale.
  • Martina Minto
    È la maga dell'accoglienza.
    Con la sua energia sa far sentire chiunque a proprio agio in ogni degustazione ed evento.
  • Elio Ugazio
    Coltiva la creatività.
    Cura l'immagine di Gringhigna sui social, inseguendo Roberta tra i filari per farsi dare indicazioni.
  • Enrica ivaldi
    Custodisce la tradizione.
    Senza la sua conoscenza della terra e delle pratiche in vigna, Gringhigna non sarebbe la stessa.
dicono di noi
  • rai 2
  • La stampa torino
    «Col mio rosato (fuori dalla) Norma brindo a ogni diversità»
  • il corriere
    «I miei vini portano i nomi di donne additate come streghe»
  • Tuorlo Magazine
    “Vogliamo che le persone all’interno di questo settore si sentano se stesse quando hanno a che fare con noi.”
  • VD News
    "Gringhigna non vuole essere esclusivo ma anzi avvicinarsi a tutte le persone interessate alla nostra comunità"
  • La Stampa Alessandria
    “Il mio vino è un atto di rivoluzione”
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